La milonga è il luogo dove i tangueros si incontrano per ballare, solitamente un ambiente ampio, contornato da tavolini per i ballerini, con un pavimento levigato. Nella sala le coppie danzano seguendo la “ronda”, muovendosi in direzione antioraria all’interno di corsie concentriche, che permettono di sfruttare lo spazio in maniera armoniosa e rispettosa delle altre coppie.
Durante una milonga si possono ascoltare tre generi musicali: il tango, il vals criollo e la milonga, intervallati da una cortina musicale ogni tre, quattro brani. Suddividendo la programmazione musicale in unità minime, la cortina costituisce, in primo luogo, un elemento essenziale per la socialità. E’ cortesia, dopo aver proposto o accettato un invito, continuare a ballare almeno fino alla fine della tanda, vale a dire fino all’inizio della cortina successiva. La cortina, che nella maggiorparte dei casi è un frammento di un brano appartenente ad altro genere musicale, o comunque non ballabile, è concepita, inoltre, per consentire alle coppie di separarsi e di tornare al proprio posto, in modo che la pista resti libera e i ballerini abbiano la possibilità e l’agio di programmare altri inviti.
La modalità tradizionale dell’invito prevede due momenti: la “mirada” e il “cabeceo”. La mirada è uno scambio di sguardi tra i ballerini, mediante il quale si cerca di comunicare all’altro la propria intenzione di ballare insieme. Il cabeceo è invece un lieve cenno della testa con il quale, una volta accertatosi che lo sguardo sia rivolto proprio a lui (nella penombra della sala non si sa mai!), l’uomo invita esplicitamente la donna a ballare. Sebbene il sistema mirada-cabeceo sia stato creato per una società con regole e formalismi molto più rigidi di quelli attuali e non venga, pertanto, sempre rigorosamente applicato, resta ancora condivisibile il principio cui si ispira, cioè rendere più facile, attraverso lo scambio di sguardi, capire per tempo le intenzioni di chi si sta invitando e mantenere il livello di comunicazione nell’ambito dell’educazione e della cortesia, riducendo al minimo la possibilità di ricevere un rifiuto o di essere costretti a rifiutare o a ballare controvoglia. Invitando a ballare in maniera troppo informale ed esplicita, infatti, si corre sempre il rischio di capitare nel momento sbagliato e/o di restarci male.
Raggiunta la pista, è buona norma che i ballerini si comportino in modo da divertirsi senza privare le altre coppie della libertà di movimento: ogni coppia dovrebbe avere una zona di rispetto intorno a sé, proporzionale all’affollamento della sala, all’interno della quale potersi muovere con movimenti circolari, ma sempre avanzando, in modo da non ostacolare il procedere della coppia che sta dietro; chi guida non dovrebbe camminare o lanciare il partner in direzione opposta alla ronda; i movimenti delle gambe dovrebbero essere sempre ben controllati e vicini al pavimento, per evitare di colpire accidentalmente altri ballerini; non bisognerebbe cercare a tutti i costi spazi liberi passando da una corsia all’altra, bensì sforzarsi di restare all’interno della propria corsia rispettando i tempi e i movimenti di chi ci sta davanti. Si balla la musica, si balla con un partner, ma si balla anche insieme a tutte le altre coppie che sono in sala; amare il tango vuol dire anche saper rispettare il respiro della ronda, lasciare che sia la musica a dettare l’armonia, adeguarsi alle condizioni della pista senza per questo sentirsi sminuiti, sviluppare la propria capacità di interpretazione e improvvisazione anche nel piccolo. Rispettando la musica, rispettando il partner, rispettando gli altri.